A poche settimane dal voto pacifico che ha sancito la secessione del Sud Sudan dal Sudan, torna dirompente il problema mai risolto del gruppo ribelle ugandese del Lord’s Resistence Army (LRA). Secondo fonti di stampa e governative nei giorni scorsi i ribelli ugandesi avrebbero attaccato alcuni villaggi in Western Equatoria uccidendo diverse persone. Alcune ragazze sarebbero state rapite.
Il Lord’s Resistence Army, guidato da Joseph Kony, ricercato dal Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l’Umanità, da oltre venti anni terrorizza il Nord Uganda e il Sud Sudan. In questi lunghi anni hanno massacrato migliaia di persone, rapito decine di migliaia di bambini e bambine per trasformare i primi in soldati e le seconde in schiave sessuali. Da qualche anno si sono basati nel nord della Repubblica Democratica del Congo, nel Garamba Park, da dove lanciano i loro attacchi in Sud Sudan, in Congo, nella Repubblica Centrafricana e in Uganda, sebbene in quest’ultimo Paese sembra che abbiano trovato le giuste contromisure e quindi non si registrano attacchi negli ultimi tempi. Chi finanzia e arma da oltre venti anni questo gruppo ribelle non è certo, ma i sospetti ricadono sul Governo sudanese che gli ha usati più volte durante la guerra civile con il Sudan Meridionale e anche in seguito per destabilizzare la regione. Dallo scorso anno gli eserciti di Uganda (UPDF), Sud Sudan (SPLA) e Congo, hanno formato una task force per dare la caccia ai ribelli ugandesi all’interno del Garamba Park, senza però ottenere risultati.
Abbiamo fatto questa breve ricostruzione (ma la situazione è un tantino più complessa) per far capire a chi legge di cosa e di chi stiamo parlando, cioè di un gruppo ribelle considerato all’unanimità il più violento della storia africana, composto per la maggior parte da bambini che vengono plagiati e drogati il che li rende delle vere e proprie armi letali in grado di massacrare persino i propri genitori e fratelli.
Alla vigilia del referendum per la secessione del Sud Sudan uno dei timori più diffusi era quello di attacchi indiscriminati contro i villaggi di confine da parte del LRA e per questo erano state rafforzate le difese proprio in quella zona. Appena la tensione e quindi l’allarme è calato i ribelli ugandesi hanno colpito con la solita ferocia provocando, tra le altre cose, la fuga di migliaia di persone letteralmente terrorizzate dai villaggi lungo il confine, persone che al momento si sono accampate intorno alla città di Yambio, capitale del Western Equatoria, dove hanno creato dei veri e propri campi profughi. E’ la stessa situazione che si era creato negli anni 2000 in Uganda, dove gli sfollati erano tre milioni, e in Congo negli ultimi mesi dove il terrore di questo gruppo ribelle e le mutilazioni che infliggono alle loro vittime ha spinto migliaia di persone a lasciare i villaggi a ridosso del Garamba Park (si legga il report dal Congo di Giorgio Trombatore con allegate foto di indicibile violenza).
E’ chiaro che a questo punto una delle priorità del neonato Stato del Sudan Meridionale sarà quello di eliminare per sempre la minaccia portata dai ribelli ugandesi del LRA. Nelle prossime ore lo Stato Maggiore dell’esercito sud-sudanese si riunirà con “consulenti esteri” esperti di guerriglia nella foresta per dare una svolta alla caccia a Joseph Kony e ai suoi bambini soldato. Si spera che riescano finalmente a porre fine a questo che è senza dubbio uno dei peggiori incubi della storia africana.
Secondo Protocollo