Una visita con pochi precedenti quella fatta ieri da Mike Pompeo sulle Alture del Golan, il primo Segretario di Stato americano a farlo dopo il riconoscimento americano del Golan come terra di Israele.
“Questa è Israele” ha detto Pompeo in una improvvisata conferenza stampa tenuta insieme al ministro degli Esteri israeliano, Gabi Ashkenazi.
La visita di Mike Pompeo sulle Alture del Golan arriva pochi giorni dopo il tentativo iraniano di attaccare il vitale “terrazzo su Israele”, attacco al quale è seguita la giusta reazione israelena.
Il Segretario di Stato americano ha poi criticato i “benpensanti europei che dalle loro poltrone pretendono di sapere cosa avviene qui e di prendere decisioni in merito”.
Le Alture del Golan, così come la Valle del Giordano, sono strategicamente importantissime, direi indispensabili, per la difesa di Israele.
Questo lo sanno tutti, ma solo Donald Trump ha avuto il coraggio di riconoscerlo ufficialmente e di fare in modo che non si possa tornare indietro mentre quasi tutto il resto del mondo ha condannato la decisione (mentre taceva sulla sanguinosa invasione turca della regione siriana di Afrin).
Qualcuno dirà: che fai Londei? Parteggi per Trump? Naturalmente no, ma è innegabile che per Israele questo Presidente ha fatto più di chiunque altro e se non fosse per tutto il resto lo promuoverei a pieni voti.
Tornando alla visita di Pompeo sul Golan, la Siria ha subito condannato la “criminale e inopportuna” visita del Segretario di Stato americano che, a detta di Damasco, “incoraggia Israele nel suo pericoloso percorso”.
Nota di colore a margine: prima di andare sul Golan, Mike Pompeo ha visitato una cantina in Giudea e Samaria che ha dato il suo nome a un vitigno e ad un vino.
Nota di colore a margine 2: Donald Trump ha perso le elezioni americane, ormai lo sanno tutti. Che ceda il timone a Joe Biden prima che la sinistra estrema dei DEM approfitti dell’occasione per acquisire potere.