Un rapporto confidenziale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) riguardante i programmi nel brevissimo periodo dell’Iran in merito al nucleare che arriva in mano alla Reuters, non solo scatena la stizzita reazione iraniana e della Russia ma denuncia con chiarezza che ormai gli Ayatollah puntano dritti all’atomica.
Nel rapporto si legge che l’Iran prevede di installare altre tre cascate, o cluster, di centrifughe IR-2m avanzate nell’impianto sotterraneo di Natanz.
È l’uscita definitiva dell’Iran dal JCPOA il quale autorizza l’uso delle sole IR-1di prima generazione mentre vieta tassativamente la costruzione di linee di arricchimento con le IR-2.
Non solo, è la prova provata che Teheran punta decisamente all’atomica senza quasi più nemmeno farne mistero mettendo in linea centrifughe in grado di arricchire l’uranio molto più velocemente di qualsiasi altra centrifuga.
La palla a Biden
Ora la palla passa decisamente nelle mani del Presidente eletto Joe Biden il quale aveva fatto sapere di voler riaprire i contatti con l’Iran dopo che l’Amministrazione Trump aveva lavorato (e sta ancora lavorando) per isolare l’Iran.
Come già detto in altra occasione, Biden non avrebbe potuto riattivare il JCPOA nemmeno se avesse voluto, ma questo nuovo atteggiamento iraniano taglia fuori anche qualsiasi altro tipo di trattativa o dialogo.
Forse (quasi certamente) il capo del programma nucleare iraniano, Mohsen Fakhrizadeh, è stato ucciso proprio per questo, per togliere a Biden qualsiasi possibilità di riallacciare rapporti con Teheran.
Il nodo di Natanz
C’è un’altra cosa che emerge con chiarezza e cioè che l’Iran sta concentrando molto del suo programma nella centrale atomica di Natanz, costruita per resistere agli attacchi aerei.
Ora, se sono vere le voci che vogliono l’arrivo delle bombe anti-bunker in Israele, è molto probabile che lo Stato Ebraico si muova piuttosto velocemente sul versante di un attacco diretto.
C’è il problema del trasporto delle bombe perché Israele non dispone di aerei in grado di portare ordigni così pesanti, ma potrebbe essere tutto risolto da un “prestito” americano.
Una azione del genere dovrebbe però avvenire con il consenso di Biden ma prima del suo insediamento in modo che non gli si possa dare alcuna responsabilità e che si possa virtualmente tenere aperte le porte dei colloqui con l’Iran così come vuole la sinistra Dem.
Sarà disposto Biden ad autorizzare una azione diretta israeliana contro l’Iran prima ancora del suo insediamento?