Franco Londei
In questi giorni sto sentendo un ritornello che se non fosse oltraggioso per le vittime del pogrom del 7 ottobre, sarebbe ridicolo, quello il quale recita che «se Gesù nascesse oggi nascerebbe a Gaza».
Beh, è una stupidata colossale, specie dopo che un abitante di Gaza non si è fatto scrupolo di aprire la pancia di una donna ebrea incinta, estrarre il feto e ammazzare senza pietà madre e figlio.
Maria era ebrea, pensate a cosa succederebbe a lei e a Gesù se solo si affacciassero a Gaza. Ma anche in Cisgiordania dove proprio Betlemme si trova.
Ogni anno gli odiatori producono stupidate del genere. Un anno Gesù è palestinese, l’altro addirittura musulmano. E non serve far notare a questi cretini che l’Islam è nato 600 anni dopo la venuta di Gesù. Non serve ricordare che era ebreo osservante e che quando cacciò i mercanti dal Tempio di Gerusalemme, per “Tempio” si intende il tempio ebraico, non una moschea.
Se oggi Gesù nascesse a Gaza come minimo sarebbe tenuto in ostaggio mentre i terroristi di Hamas violerebbero il corpo di Maria così come hanno fatto con centinaia di ragazze ebree in quel tragico 7 ottobre.
Se oggi Gesù nascesse a Gaza nella migliore delle ipotesi dovrebbe nascondersi da quel 99% di musulmani che abitano la Striscia e che hanno giurato di uccidere tutti gli ebrei.
Nella peggiore delle ipotesi a lui e a Maria capiterebbe quello che è capitato a quella mamma il 7 ottobre, smembrata, aperta in due per estrarre e decapitare quel povero feto (i video di quel giorno andrebbero TUTTI condivisi per far capire cosa è la violenza islamica).
E se anche nascesse a Betlemme, dove è nato più di duemila anni fa, si dovrebbe nascondere perché oggi Betlemme è una città musulmana dove gli ebrei non provano nemmeno ad entrare. Certo, il turismo cristiano fa pensare ad una città aperta, ma non è così, almeno per gli ebrei.
E allora la si smetta ua volta per tutte con queste sciocchezze del “Gesù palestinese” o del “Gesù nato a Gaza”. Gesù era ebreo, figlio di ebrei osservanti. Se oggi fosse in vita verrebbe trattato come tale dagli arabi, come una preda da ammazzare o da prendere in ostaggio.
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