Obama vuole salvare Hamas

30 Luglio 2014

Eccoci di fronte all’ennesimo caso di litigio tra Stati Uniti e Israele, tra Netanyahu e Obama. Il punto del contendere è la smilitarizzazione della Striscia di Gaza,condizione inderogabile per far tornare Gaza alla normalità e per porre le basi a un sollevamento del blocco.

Netanyahu mette la smilitarizzazione della Striscia di Gaza al primo posto delle sue condizioni per concedere un cessate il fuoco, Obama pur riconoscendo che la smilitarizzazione di Gaza sia un punto irrinunciabile vorrebbe che sia una conseguenza dei colloqui che seguirebbero ad una eventuale tregua dei combattimenti.

Il problema è che la smilitarizzazione di Gaza non può prescindere dall’annientamento di Hamas e dalla sua totale resa. Questo Netanyahu lo sa benissimo come del resto lo sa Obama. Concedere qualsiasi tregua ad Hamas significa sostanzialmente permettergli di tirare fiato e di riarmarsi. E’ sempre successo così e questo ha sempre portato a un nuovo conflitto ancora più sanguinoso del precedente. Ma se anche Obama è cosciente di tutto questo, perché continua a chiedere il cessate il fuoco senza mettere come prima condizione la smilitarizzazione della Striscia di Gaza?

La nostra impressione è che il Presidente americano voglia temporeggiare per salvare Hamas, che non ne voglia affatto l’annientamento. Le ragioni di questo comportamento le abbiamo analizzate più volte e portano tutte alla ormai chiara simpatia di Obama verso la Fratellanza Musulmana. Se ha questo aggiungiamo che gli Stati Uniti negli ultimi mesi hanno fatto una chiara scelta di campo per quanto riguarda le alleanze nel mondo arabo e musulmano, scegliendo di stare dalla parte di Turchia e Qatar invece che da quella di Arabia ed Egitto, il gioco è fatto. Qatar e Turchia sono infatti i maggiori sponsor di Hamas mentre Egitto, Arabia Saudita e gli altri stati del Golfo considerano ormai Hamas un peso e un ostacolo alla loro guerra al vero nemico degli arabi, l’Iran.

La lite telefonica tra Obama e Netanyahu è ormai diventata un mito. Il Presidente americano che chiede a Netanyahu di fermarsi senza porre condizioni pur riconoscendo che Israele ha il diritto di difendersi, è l’esempio del doppiogiochismo americano e della ipocrisia di Obama. Perché fermarsi senza porre condizioni? Per permettere ai terroristi di riarmarsi (e di gente pronta a inviargli armi ce n’è)? Possibile che Obama non sia cosciente di quanto sia inaccettabile la sua richiesta?

Noi non crediamo alla stupidità di Obama, crediamo invece che il Presidente americano sia tutto fuorché uno stupido e che nella sua perversa strategia in Medio Oriente Hamas sia una componente fondamentale. Per questo non può permettere che Israele annienti i terroristi. Non farebbe gli interessi del nuovo asse del male.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi

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Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

1 Comment

  1. Ho messo una tonnellata di materiale su questo incredibile personaggo, dai miei amici e grandi americani liberi di Front Page, Jihad Watch, Gatestone Institute, Pamela Geller, Glazov Gang…

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