Sulla strage di Orlando si possono fare un sacco di discorsi e un sacco di capriole per non addebitarlo all’Islam e all’odio islamico verso tutto quello che è liberale, si possono tentare le strade alternative della pura omofobia del terrorista o anche smontare le tesi della sua appartenenza quanto meno ideologica all’ISIS, alla fine la realtà dei fatti ci riporta sempre al concetto che tutto quello che non piace all’Islam è passibile di eliminazione fisica.
Mi sarebbe piaciuto che a confutare questa purtroppo tragica realtà dei fatti ci fosse stata una immediata e tempestiva reazione della comunità islamica, quella che quelli bravi chiamano “moderata”. Mi sarebbe piaciuto un bel comunicato di cordoglio e vicinanza dei musulmani italiani alla comunità LGBT americana colpita così duramente da un loro correligionario. E invece possiamo ascoltare solo un prevedibile e assordante silenzio che assomiglia tantissimo a un consenso. Spero di essere smentito nel breve, spero che i musulmani “moderati”, ammesso che ne esistano, facciano sentire con forza la loro vicinanza alla comunità LGBT americana e che qualcuno venga sul mio blog a dirmi che sono un malpensante. Ma temo che, come in passato, questo non avverrà semplicemente perché anche se volessero, anche se ci fosse veramente un musulmano moderato, tollerante e liberale sarebbe immediatamente schiacciato dalla stragrande maggioranza del mondo islamico che non se la sente di condannare un atto che rientra pienamente nella loro mentalità.
E allora forse sarebbe il caso di cominciare a ragionare sull’esistenza di un Islam moderato e sulla reale possibilità che possa nascere e crescere un tipo di Islam liberale e tollerante. Alle attuali condizioni non vedo nulla che mi faccia pensare a una tale eventualità. Di certo non esiste in Italia in nessuna sigla rappresentativa del mondo islamico. E che questo non faccia riflettere coloro che continuano a parlare di Islam moderato come se fosse un fatto assodato, come se fosse una realtà e non una utopia, beh, lascia davvero basiti.
Buongiorno! Sono una ragazza italo-egiziana, cresciuta in Italia, ho ricevuto un istruzione laica, ho amici italiani, stranieri, cristiani, musulmani, atei, agnostici… posso definirmi perfettamente occidentale, seppur “sulla carta”, essendo mio padre musulmano, lo sono anch’io per eredità. Non mi piace definirmi cosí, semplicemente perché ritengo che il credo sia intimo e personale, e non devrebbe mai essere strumentalizzato per identificate, discriminare e ghettizzare le persone. Leggendo il tuo post sono rimasta allibita dalla capacità delle persone di generalizzare sempre. I musulmani non sono tutti terroristi, non sono tutti omofobi, e l’Islam, esattamente come ogni altra religione professa amore, compassione, pietà, pace… L’intolleranza verso i gay non é puramente islamica. Lo si percepisce camminando per strada, in particolare in Italia, un Paese che fino a qualche giorno fa era pronto a scendere in piazza coi forconi pur di impedire la legge sulle unioni civili. Eppure a protestare non erano musulmani ma cristiani, e tra questi probabilmente non c’erano solo quelli più conservatori, ma anche moderati, persone che la Chiesa la vedono solo durante le festività. Tutti mossi da un odio immotivato verso quella “diversa” forma di Amore, che la storia ci insegna, é sempre esistita. La strage di Orlando a mio avviso non é stata terrorismo islamico, ma terrorismo omofobico, e se in Europa avessimo la possibilità di reperire armi cosi facilmente, non mi stupirebbe leggere sui giornali di gruppi di ragazzi che molestato, picchiano, uccidono gay, lesbiche, transgender ecc… e probabilmente accade ogni giorno, in misura minore e non fa notizia, mentre se ci mettiamo di mezzo l’integralismo islamico e l’ISIS, la cosa diventa più accattivante e otteniamo panico, terrore e odio. Odio che alimenta altro odio, ancora e ancora, legittimando interventi bellicosi, e altre guerre. Basta un “in nome di Allah” e l’ISIS rivendica l’attacco, e noi stiamo al loro gioco di politica del terrore. A mio avviso qui la religione, o meglio la guerra ideologica dell’ISIS non centra niente (non la definisco guerra di religione perché per me sarebbe un ossimoro, e ritengo che nessun credo legittimerebbe atti di violenza e odio). Siamo di fronte all’ennesima incapacità dell’essere umano di accettare il “diverso”, riscontrabile in ogni individuo e in ogni istante della nostra vita. Io per prima, che mi definisco molto “open minded”, molte volte non riesco ad accettare certe idee, certi pensieri. Il problema non é l’Islam o di qualsivoglia religione, il problema é dell’uomo. Noi come singoli e come società creiamo costantemente odio. Nessun rappresentante della comunità islamica si é dissociato, é vero, ma non ho sentito neppure cristiani conservatori, condannare a gran voce l’accaduto. Se nel nostro Paese, cosí moderno e tollerante, abbiamo ancora bisogno di affiggere alle porte dell’Universitá “no all’omofobia”, forse non é questione di religione, o di tolleranza che racchiude in sé l’accezione negativa di sopportazione, ma di accettazione.
Buongiorno Amar e grazie infinite per il bellissimo intervento. Lei mi trova d’accordo su molti punti in particolare sulla diffusa omofobia all’interno del mondo cattolico e, mi creda, apprezzo moltissimo il suo voler sottolineare quella che lei chiama generalizzazione del fenomeno in merito al mondo islamico. Credo tuttavia che ci sia una certa differenza tra l’omofobo “tradizionale” e l’omofobo islamico o, se vogliamo, islamico estremista. In occidente, per quanto l’omofobia sia diffusa, a parte qualche idiota sul web nessuno parla di uccidere le persone omosessuali, nel mondo islamico al contrario se si fa eccezione per pochi paesi gli omosessuali vengono uccisi o incarcerati in quanto tali e questo avviene per una cultura religiosa e non per “problemi dell’uomo”. Ho sempre detto che non credo a un “islam moderato” perché ciò che si basa sulla Sharia non può essere moderato, credo invece in un “islam laico” in qualcosa cioè che prende le distanza da quella legge islamica che, diciamolo onestamente, non ha nulla a che vedere con il nostro mondo e se dipendesse da me non avrebbe nulla a che vedere nemmeno con quello islamico. Per completezza va detto che ci sono anche Paesi ufficialmente cattolici dove gli omosessuali vengono perseguitati e uccisi, l’Uganda per fare un solo nome, ma non per via di “regole religiose” (anche se alcuni Battisti lo affermano). Ed è questo il punto ed è per questo motivo che ho “chiesto” una risposta dal mondo islamico “moderato” perché mi piacerebbe sapere se una cosa del genere indigna anche loro oppure la accettano nel nome di una legge, quella islamica, che davvero non ha nulla a che vedere con la democrazia e il liberismo. Purtroppo credo, e non è affatto una generalizzazione, che nessuno di questi “musulmani moderati” sia disposto o sia pronto ad affrontare criticamente il problema o che semplicemente taccia per evitare problemi. Sono altresì convinto che se questo problema non viene affrontato da persone come lei all’interno del mondo islamico non ci sarà nessuna possibilità che le cose cambino in meglio ma assisteremo sempre di più a una radicalizzazione dello scontro.
Sempre per completezza, lo stesso rumoroso silenzio della comunità islamica lo possiamo riscontrare in quella cattolica radicata principalmente a destra (le uniche manifestazioni sul web sono state cretinate colossali come quella di Taormina) e da parte del mondo grillino, evidentemente per non offendere nessuno.