L’evoluzione della crisi, la lotta politica, lo scontro tra organi istituzionali, lo scontro tra organi di stampa, il ritorno del terrorismo politico, la mafia, le lotte intestine ai partiti, l’uso indiscriminato di vicende personali…… e si potrebbe continuare all’infinito. Questo è l’attuale quadro italiano che tutti hanno davanti.
Il problema è che all’acuirsi di questi fattori corrisponde un progressivo degrado della situazione sociale e della fruizione dei Diritti peggiorato da una crisi economica che, sebbene si dica il contrario, non è affatto finita , anzi, deve ancora dare il meglio di se in termini di riflessi sulla società.
I dati diffusi ieri dall’Istat sulla disoccupazione in Italia sono indicativi della gravità della situazione. In Italia il tasso di disoccupazione è salito all’8% che in termini numerici significa due milioni di disoccupati. Il tasso di disoccupazione tra i giovani sale però al 27% (record in negativo), tutte persone che non riescono più a trovare lavoro. Addirittura in tantissimi nemmeno lo cercano più il lavoro (gli inattivi sono saliti a 14.741.000 unità) con le donne in forte aumento in questa categoria. E le stime per i prossimi anni non sono certo confortanti.
Ma non sono solo questi i numeri che preoccupano, la crisi è palpabile in tutto il mondo, ma è il degrado dei servizi a preoccuparci maggiormente. La sanità è allo sbando e non riesce a garantire il Diritto alla salute. Per fare un esame clinico da esterno a volte ci vogliono mesi mentre pagando (cosa che non tutti possono fare) bastano poche ore. Un rapporto redatto da Secondo Protocollo in collaborazione con altre associazioni (in uscita tra pochi giorni) descrive una situazione sanitaria che definire da terzo mondo è riduttivo. La scuola, nonostante la riforma, è regredita agli anni sessanta con una forte limitazione al Diritto all’istruzione. La microeconomia del Paese è praticamente scomparsa con le banche che non concedono più credito alle piccole e medie imprese, mentre il Governo e l’opposizione sono completamente concentrati sui dati macro-economici. Le ultime iniziative del Governo sono volte esclusivamente alla grande impresa. I decreti e gli incentivi salva-banche hanno salvato il sistema bancario nazionale, necessario per rilanciare l’economia, ma le banche si sono chiuse a riccio e con le piccole e medie imprese non collaborano portandone parecchie verso la chiusura (un dato, questo, di cui non si parla mai). Che dire poi del sistema giudiziario? Inadeguato, pachidermico, spesso ingiusto, lunghissimo in sede penale, vergognoso in sede civile. I tagli alle forze dell’ordine si fanno sentire nel settore “Diritto alla sicurezza del cittadino”. Clamoroso il caso degli agenti della squadra catturandi di Palermo che tanti successi hanno avuto nella lotta alla criminalità organizzata e che devono pagarsi con i propri soldi i mezzi necessari per le indagini e non prendono un soldo per gli straordinari che fanno. Per non parlare poi delle volanti senza pezzi di ricambio e senza benzina.
Si potrebbe continuare per ore a descrivere il quadro attuale della situazione italiana che, senza inutili catastrofismi, definire quasi da terzo mondo non è usare un eufemismo. La fruizione dei Diritti fondamentali in Italia è innegabilmente ai minimi termini e questo mentre la politica continua nelle sue assurde diatribe, nel suo continuo cercare di demonizzare l’avversario piuttosto che proporre soluzioni per uscire da questa tremenda situazione che sta portando il nostro Paese verso uno scontro sociale molto pericoloso. In questo i mezzi di comunicazione e la stampa nazionale hanno molte colpe, concentrati come sono sulle vicende del premier e sugli scandaletti sessuali del politico di turno. Con questo non dico che non bisogna parlare dei problemi giudiziari di Berlusconi, ma sostengo che occorre dargli il giusto peso lasciando che siano la politica e la giustizia a fare il loro corso. La drammatica situazione sociale che sta vivendo il nostro Paese merita molta più attenzione di quanto ne meritino le vicende giudiziarie del premier. Con gli organi di informazione tutti concentrati su questo e con i politici che vivono di “informazione”, si rischia seriamente di perdere di vista i veri problemi che assillano il Paese. Oggettivamente, ai milioni di cittadini che non arrivano a fine mese, non importa niente con chi passa le sue notti il premier, non importa niente dei suoi processi milionari e degli scontri politici, quei cittadini vogliono soluzioni pratiche ai loro problemi. La politica italiana, tutta la politica, non sta facendo il proprio lavoro. Chi governa non lo fa nel modo appropriato e chi è all’opposizione è talmente e visceralmente perseguitato dalla figura del premier da dimenticare di fare opposizione. Nel frattempo aumentano i casi di intolleranza contro gli immigrati, i casi di omofobia, i casi di violenza sulle donne. Il Diritto alla salute non viene garantito, il Diritto allo studio è cosa per ricchi, la sicurezza non è garantita con la conseguenza di un aumento vertiginoso della micro-criminalità, il tutto mentre i politici fanno a gara a chi va più spesso dal Vespa o dal Santoro di turno a mettersi in mostra.
Personalmente credo che questo avvenga solo in Italia, non mi risulta infatti che all’estero i politici vadano a litigare in TV un giorno si e l’altro pure come avviene in Italia. All’estero i politici si confrontano nel Parlamento e se uno di loro è incriminato lasciano che sia la giustizia a fare il proprio dovere, fornendo alla stessa giustizia i mezzi per poterlo fare. Si ha l’impressione che in Italia la classe politica viva in un mondo tutto suo, ermetico a quello che avviene all’esterno. Ma all’esterno, nel mondo reale, la situazione sta precipitando. Noi, come associazione per la difesa dei Diritti Umani non possiamo che rivolgerci alla politica, a tutta la politica, affinché torni al più presto a fare il proprio lavoro con serietà e costanza. Mai come ora l’Italia ha bisogno di una politica sana che sappia governare da un lato e che sappia fare opposizione dall’altro. I Diritti dei cittadini italiani sono ai minimi termini e non si vede la fine del tunnel. Occorre tornare al più presto a fare politica prima che sia veramente troppo tardi.
Articolo scritto da Bianca B.