La rivolta in Siria coinvolge anche il Libano. Scontri a Tripoli. Ma l’Onu pensa solo a Israele

La rivolta siriana si allarga anche al Libano. Ieri pomeriggio a Tripoli, nel nord del Libano, ci sono stati durissimi scontri tra alawiti filo-regime siriano e sunniti sostenitori dei manifestanti siriani anti-governativi. Secondo diverse voci ci sarebbero alcuni morti e decine di feriti.

Gli scontri sono iniziati in contemporanea con la fine della preghiera del venerdì e con l’inizio delle manifestazioni in Siria dove, ancora una volta, decine di migliaia di persone sono scese in strada per contestare il regime. Manifestazioni oceaniche si sono registrate a Deraa, Homs , Hama e nella periferia di Damasco. La gente continua a scendere in strada nonostante la durissima repressione che, secondo voci della dissidenza, ha fatto oltre 1800 morti tra i civili e un numero imprecisato di feriti.

E la seconda volta nel giro di pochi giorni che in Libano scoppiano scontri tra alawiti e sunniti e la cosa preoccupa molto gli analisti. Si teme che la rivolta siriana si possa spostare nel Paese dei cedri controllato in gran parte da Hezbollah, storico alleato del regime siriano e parte attiva nelle repressioni in Siria. La situazione politica in Libano è sempre tesa e in molti iniziano a nutrire una certa insofferenza verso gli Hezbollah e il loro potere militare che gli permette di tenere sotto ricatto un intero paese nonostante siano in forte minoranza.

Intanto il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, riunito ieri a Ginevra nella sua 17esima sessione, non ha trovato di meglio da fare che confermare il suo accanimento contro Israele adottando una risoluzione che per i prossimi cinque anni manterrà la costante attenzione su presunte violazioni dei Diritti Umani in Israele tralasciando quasi completamente la situazione in corso in Siria, in Iran,  in Libia, in Yemen, in Sudan, in Indonesia, nel Myanmar, in Egitto ecc. ecc.

E’ la conferma della totale inutilità e faziosità di un organismo (per altro molto costoso) nel quale siedono tra gli altri i maggiori violatori dei Diritti Umani al mondo tra cui Arabia Saudita, Cina, Libia, Pakistan, Russia, Uganda ecc. ecc. e che nella sua componente che riguarda la difesa dei Diritti delle Donne vede addirittura la presenza dell’Iran.

Secondo Protocollo