Repressione del Governo birmano sui manifestanti pacifici nel 2007: risoluzioni del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite? Zero. Reiterate violazioni dei Diritti Umani da parte dell’Arabia Saudita: risoluzioni zero. Repressione della protesta pacifica iraniana nel 2009, centinaia di morti, migliaia di arresti, esecuzioni a catena, giornalisti ancora in carcere, arresti arbitrari di cittadini stranieri: risoluzioni del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite? Zero. Repressione in Thailandia con centinaia di morti: risoluzioni zero.
I pochi ma significativi esempi (ce ne sono centinaia) che ho riportato sulla attività del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu sono solo la punta dell’iceberg sulla attività di questo organismo. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare che è del tutto normale per un organismo delle Nazioni Unite non lavorare, prendere un sacco di soldi per non fare niente o al limite partecipare a qualche costosissimo party in un albergo di lusso. E invece questa volta i detrattori dell’Onu si sbagliano. Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è l’unico organismo che lavora 24 ore su 24 e solo perché quando Dio creò il mondo pensò di fare le giornate di 24 ore altrimenti lavorerebbero 48 ore al giorno (a tal proposito si potrebbe pensare a una risoluzione di condanna al Creatore per aver fatto le giornate così corte).
Il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu (United Nations Human Rights Council) dalla sua creazione ha lavorato costantemente per produrre centinaia di risoluzioni contro Israele trascurando completamente tutto il resto tanto che si sta pensando di cambiare il suo nome in “United Nations Council against Israel” un nome certamente più appropriato vista la continua attività di questo organismo nel monitoraggio e nella condanna di qualsiasi azione di Israele.
L’ultimo esempio ieri. Il Consiglio delle Nazioni Unite contro Israele (anche detto Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu) ha emesso una risoluzione con cui si chiede di istituire una commissione d’inchiesta internazionale e indipendente sui fatti relativi alla Freedom Flotilla. L’ultima volta che il Consiglio delle Nazioni Unite contro Israele ha prodotto una simile risoluzione, contenenti quindi le parole “internazionale” e “indipendente” ne è nato il famigerato “Rapporto Goldstone” per cui si presume che la frase “rapporto internazionale e indipendente” contenga in effetti l’ennesima minaccia al piccolo Stato ebraico.
Calma, calma, non vi affannate ad adirarvi con il Consiglio delle Nazioni Unite contro Israele, i poveretti fanno solo il loro lavoro. E’ del tutto normale. Basta guardare la composizione di detto Consiglio per rendersi conto che non potrebbe essere altrimenti. A parte poche e coraggiose nazioni (tra cui Italia, Stati Uniti e Olanda) tutto il resto è composto dalla marmaglia del pianeta, dalla feccia dei Diritti Umani. E chi non fa parte della marmaglia (Francia e Gran Bretagna per citarne solo due) non ha gli attributi per opporsi al predominio islamico. Niente di strano quindi. Calmate gli animi e il vostro legittimo disgusto.
Anzi, sapete cosa vi dico? Bisognerebbe collaborare maggiormente con il Consiglio delle Nazioni Unite contro Israele (altrimenti detto Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu) e lanciare nuove proposte rivoluzionarie per fare i modo che questo importante organismo raggiunga i suoi obbiettivi. Per esempio, perché continuare a chiamare i poveri militanti di Hamas con l’appellativo di “terroristi”? Ormai quello è un termine superato dagli eventi. Perché allora non chiamarli “pacifisti”? Così quando l’esercito israeliano colpirà un gruppo di Hamas che sta organizzando un lancio di missili verso Israele non si dirà più “colpito un gruppo di terroristi che stavano per compiere un attentato contro Israele” ma si dirà “colpito un gruppo di pacifisti che cercavano di mandare un messaggio di pace a Israele”. E’ più bello no? Oltretutto eviterebbe al Consiglio di spendere milioni di dollari per uno come Goldstone permettendogli di passare direttamente alla risoluzione di condanna. Bello, pratico e pure economico.
Spero con questa mia proposta di non aver violato il copyright di qualcuno (che so, magari la Ong turca IHH o qualche grande organizzazione per la difesa dei Diritti Umani) e se l’ho fatto chiedo venia. E che si potrebbe semplificare tutto con poche e sostanziali modifiche. Se non altro eviteremo al Consiglio delle Nazioni Unite contro Israele (altrimenti detto Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu) di emettere una risoluzione contro il Creatore per aver fatto le giornate di sole 24 ore e per aver elevato, colpa molto più grave, il popolo ebraico a “popolo eletto”. Come si sia permesso poi di fare una cosa del genere senza il preventivo permesso di Allah ce lo spiegherà in seguito.
Sharon Levi