Togliamo subito ogni dubbio a chi legge. Quanto successo questa mattina al confine tra Israele e Libano non è frutto di un episodio isolato provocato da qualche folle, ma è il frutto di una azione pianificata volta ad aprire un fronte nord nel conflitto medio-orientale.

I fatti: secondo fonti libanesi questa mattina una pattuglia dell’IDF (l’esercito israeliano) avrebbe tentato di sradicare una pianta che si trovava in territorio libanese. Per questo motivo l’esercito libanese avrebbe aperto il fuoco verso questa pattuglia. Secondo foti israeliane invece un militare israeliano avrebbe inavvertitamente superato di pochi metri il confine tra Libano e Israele in un punto dove il confine stesso non è demarcato. Per questo motivo l’esercito libanese avrebbe aperto il fuoco. L’IDF ha risposto a fuoco colpendo una postazione dell’esercito libanese dove sembra abbia provocato due vittime. Gli scontri sono andati avanti tutta la mattina con scambi di artiglieria, di armi leggere e, sembra, con il lancio di almeno due missili dal Libano verso Israele. Alla popolazione israeliana al confine nord è stato ordinato di entrare nei rifugi. Un residente di Nissim Malka ha riferito di aver sentito almeno una quindicina di forti esplosioni. Secondo font non ufficiali il bilancio degli scontri – per il momento terminati – è di quattro feriti (due soldati israeliani, due soldati libanesi) e di due vittime, un soldato e un civile libanesi colpiti nella cittadina di Adaysseh da un colpo sparato da un carro armato israeliano. Il comando di UNIFIL ha decretato la massima allerta nel timore che gli scontri possano riprendere nelle prossime ore.

Da molti mesi la situazione è molto tesa lungo il confine tra Libano e Israele soprattutto perché in barba alla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, il gruppo terrorista di Hezbollah si è fortemente riarmato con la complicità passiva di UNIFIL alla quale era delegato il compito di impedire che ciò avvenisse. Nelle ultime settimane con l’escalation della tensione tra Iran e Israele, i terroristi di Hezbollah avevano riposizionato uomini e rampe lanciamissili al di sotto della linea del fiume Litani in aperta violazione della risoluzione 1701. Non solo, i miliziani di Hezbollah avevano cacciato con la forza i militari UNIFIL da alcuni villaggi di confine proprio per nascondere il loro riposizionamento.

E’ chiaro che Hezbollah sta solo cercando un pretesto per attaccare Israele, solo che vuole che la colpa ricada su Gerusalemme, così si inventa queste provocazioni. Secondo fonti di intelligence israeliane i terroristi sciiti starebbero pianificando anche il sequestro di alcuni militari e/o civili israeliani proprio allo scopo di scatenare la reazione israeliana. Il comandante dell’area nord dell’IDF ha dichiarato lo stato di massima allerta e a invitato i civili dei villaggi lungo il confine con il Libano a rimanere nei rifugi. Ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.