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Franco Londei > Senza categoria > Israele ultimo baluardo della democrazia contro l’espansione dell’estremismo islamico
Senza categoria

Israele ultimo baluardo della democrazia contro l’espansione dell’estremismo islamico

Franco Londei
Franco Londei 7 Aprile 2010
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E’ paradossale come in tanti, sopratutto intellettuali (sic) di sinistra, si affannino a giustificare il regime iraniano e il suo programma nucleare con il fatto che Israele disponga di un fantomatico arsenale atomico che però nessuno ha mai visto, che non è stato mai testato e che non dispone di tutte quelle attrezzature necessarie ad essere implementato.

Il colmo si può leggere sul sito internet in italiano della radio-televisione iraniana (IRIB) dove vengono intervistati i più sparuti anti-israeliani giudicati, appunto, intellettuali. Negli ultimi giorni, per esempio, spicca una intervista a un certo Domenico Losurdo, Preside della Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Urbino presentato come “filosofo e scrittore” il quale afferma con certezza assoluta che “avendo USA e Israele un arsenale atomico non possono dare lezioni di moralità a nessuno”, giustificando così banalmente la corsa all’armamento atomico dell’Iran. Ora, non sappiamo quali siano le fonti del sig. Domenico Losurdo e di tutti quelli che come lui fanno queste affermazioni (su quel sito si può leggere di tutto e di più), ma evidentemente questi “signori” hanno fonti molto più informate di tutti i servizi segreti del mondo. Che gli USA dispongano di un arsenale nucleare è noto, ma che anche Israele ne disponga è davvero tutto da dimostrare. Ci sono tante voci a riguardo ma di prove non ce ne sono da nessuna parte. Israele non ha una struttura per l’arricchimento dell’uranio, non ha mai fatto test nucleari (né sotterranei né in superficie), non ha laboratori dove si testano detonatori nucleari, tutte strutture di cui invece l’Iran dispone. E allora dove avrebbe preso le sue bombe nucleari? Al mercatino del sabato? Qualcuno addirittura azzarda dei numeri: 200, 300 ordigni nucleari, c’è chi dice addirittura 500, dipende molto da come ci si sveglia la mattina.

La realtà dei fatti è un tantino diversa. Quello che è sempre più evidente è che qualsiasi complottista del mondo che si alzi alla mattina con la luna leggermente storta, si inventa una storiella su Israele e il gioco è fatto, la notorietà è assicurata. E più la storia è inverosimile più viene presa per certa. Soldati israeliani che trafficano gli organi dei palestinesi, armi tecnologicamente avanzatissime (roba da Star Trek) testate in Libano, il Mossad che se ne va in giro allegramente per alberghi di lusso ad uccidere estremisti di Hamas (scomodi soprattutto ad Hamas). Chi più ne ha, più ne metta. Un certo Goldstone addirittura si è inventato un rapporto destinato all’Onu senza nemmeno essere mai andato a Gaza, semplicemente (per sua stessa ammissione) telefonando qua e la a qualche conoscente di Hamas.

Sembra quasi che la politica internazionale ultimamente si faccia con le cavolate su Israele invece che con le cose serie. La Gran Bretagna espelle un diplomatico israeliano perché suppone che il Mossad abbia usato passaporti inglesi per uccidere un terrorista di Hamas a Dubai? Tutto regolare, anche se non vi è alcuna prova a riguardo. Altri paesi convocano gli ambasciatori israeliani per elevare proteste per lo stesso fatto pur non avendo alcun riscontro? Nessun problema, per questo tipo di politica internazionale è più che sufficiente una diceria, una illazione che non è nemmeno un sospetto.

E allora proviamo a fare politica internazionale seria, cioè basata su fatti certi. E’ un fatto certo che l’Iran stia implementando un programma nucleare completamente al di fuori del controllo internazionale e dell’Agenzia Atomica (AIEA). E’ un fatto certo che Iran e Siria si siano alleati ufficialmente con due gruppi terroristici come Hamas ed Hezbollah allo scopo di attaccare Israele se non si dovesse piegare ai loro voleri. E’ un fatto certo che il dittatore iraniano, Mahmud Ahmadinejad, abbia più volte dichiarato di volere la cancellazione dello Stato di Israele, compreso tutto il suo popolo. Ora, proviamo ad immaginare se il leader israeliano, Benjamin Netanyahu, avesse affermato pubblicamente di volere la cancellazione dell’Iran con tutto il suo popolo, cosa sarebbe successo? Il finimondo, sarebbe successo il finimondo. Invece Ahmadinejad può dire e fare impunemente ciò che vuole, anzi, è diventato un idolo per la larga schiera di antisemiti che si augurano lo sterminio del popolo ebraico.

Come si giustifica tutto questo? Di certo non si può giustificare solo con l’antisemitismo, che comunque rimane una componente importante almeno per quanto riguarda l’occidente. Il problema è che lo Stato di Israele è collocato nel cuore dell’Islam più radicale e nonostante i vari tentativi da parte degli arabi di cancellarlo, è rimasto impavidamente dov’è resistendo a decine di tentativi di distruzione. Questa è la realtà. Israele è l’ultimo baluardo (l’unico) della democrazia in Medio Oriente e questo non può star bene agli arabi che sulla parola “democrazia” ci sputano sopra. Non esiste al mondo un solo Stato arabo o musulmano che si possa dire democratico. Questo non vuol dire niente? Oppure si vuol credere che sia solo un caso il fatto che nelle ultime manifestazioni islamiche in Europa (soprattutto in Gran Bretagna) l’Europa sia considerata un cancro e l’Islam la risposta? Che sempre più spesso viene chiesta l’introduzione della Sharia in occidente? La parola “democrazia” non fa parte del vocabolario islamico-estremista, la democrazia per loro è un ostacolo da abbattere.

Il problema è che questo movimento islamico-estremista trova un insperato appoggio nel movimento antisemita occidentale e in un buonismo europeo tutto da decifrare e che tende a porgere l’altra guancia piuttosto che a ribellarsi. Molti di coloro che in Europa criticano Israele non lo fanno per convinto antisemitismo ma solo perché credono che questo “favorisca l’integrazione” del mondo islamico, confondendo “integrazione” con “assimilazione” e dimenticando che gli islamici più estremisti non intendono integrarsi ma vogliono assimilare l’occidente. Non è la stessa cosa.

Ecco perché sembra che tutto il mondo ce l’abbia con Israele, perché lo Stato ebraico non si è fatto assimilare distinguendo bene i termini “integrazione” e “assimilazione”, cosa che a quanto pare non avviene in Europa. E allora proprio Israele diventa l’ultimo baluardo della democrazia contro l’estremismo islamico e contro l’assimilazione ed è per questo che lo Stato ebraico viene continuamente attaccato e diffamato. E’ per questo che i suoi nemici difendono gente come Ahmadinejad, un nemico della democrazia e un feroce dittatore che non ha esitato a massacrare il suo popolo proprio perché chiedeva democrazia.

Sharon Levi

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TAGGED: ahmadinejad, antisemitismo, attacchi a israele, democrazia, democrazia nell'islam, diritto all'esistenza di israele, estremismo islamico, hamas, hezbollah, iran, israele, programma nucleare iraniano, terrorismo
Franco Londei 7 Aprile 2010

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