Secondo quanto riferito da fonti di intelligence israeliana Hezbollah starebbe per spostare i suoi depositi di missili a medio e lungo raggio che attualmente si trovano in territorio siriano. La decisione deriverebbe dalla convinzione che il regime di Assad stia per cadere e servirebbe per mettere in sicurezza quelle che sono le armi più moderne e devastanti in mano ai terroristi libanesi.
I missili in questione sarebbero i Fatah-110 di origine iraniana, gli M600 e i Gecko (SA-8) in grado di raggiungere qualsiasi punto di Israele. Poi ci sarebbero diverse batterie di missili antiaerei e terra/terra a media distanza di tipo Grad, anche questi di provenienza iraniana. Secondo quanto si apprende da fonti di intelligence israeliana il dittatore siriano, Bashar al-Assad, lo scorso anno avrebbe accettato di stoccare molte delle armi destinate ad Hezbollah nei sui depositi, il tutto in attesta di spostarle velocemente in Libano nel caso di un conflitto con Israele.
Molte di questi depositi sarebbero custoditi presso la base di Aleppo che fa capo alla 11°divisione dell’esercito siriano, la più potente e agguerrita a disposizione di Assad. Solo che nei giorni scorsi sono filtrate voci di insurrezioni proprio all’interno della 11° divisione, il che avrebbe convinto i leader del gruppo terrorista libanese a spostare con urgenza i missili in territorio libanese in previsione di una imminente caduta di Assad.
Il problema che si pone adesso è come reagirà la forza multinazionale presente nel sud del Libano (UNIFIL 2) a questa notizia dato che, secondo il mandato conferitole dall’ONU, dovrebbe impedire che qualsiasi arma entri nel Libano soprattutto se destina ad Hebollah. Per questo motivo il Governo israeliano ha messo in guardia il comando di UNIFIL avvertendo che se non saranno i militari dell’ONU a impedire che i missili stoccati in Siria raggiungano il Libano, saranno le forze di difesa israeliane a farlo come atto di legittima difesa.
Sharon Levi
E’ evidente che l’UNIFIL, essendo alle dipendenze di un organizzazione inutile come l’ONU, non muoverà un dito; quindi Israele si dovrà arrangiare come ha sempre fatto, e senza badare alle solite critiche di paesi che per la maggior parte sono in malafede, e per l’altra parte sono male informati.
credo che non esistano paesi male informati ma che ci siano solo quelli palesemente in malafede. L’operato di UNIFIL è sotto l’occhio di tutti
@ Noemi; parole sante!