Continua la strage in Siria dove anche ieri si sono registrati decine di morti ad Hama e in altre città del Paese. E’ stata persino impedita la preghiera del venerdì per il timore che, come avviene ormai da 18 settimane, subito dopo la preghiera la folla si riversi in strada per chiedere le dimissioni di Bashar al Assad.
Nel frattempo, a parte sterili proteste, continua il silenzio degli USA e dell’Unione Europea. Il Presidente Obama, velocissimo a chiedere le dimissioni di Mubarak, continua invece a non pronunciarsi su Assad. Diversi blogger siriani hanno chiesto al Presidente americano di chiedere esplicitamente le dimissioni del dittatore siriano ma da Washington non arrivano segnali nemmeno dalla Clinton. La Russia invece ha fatto sapere che non permetterà alcuna azione militare contro la Siria ventilando il timore che una operazione militare sul territorio siriano servirebbe solo a creare una testa di ponte per un futuro attacco all’Iran.
Dal canto suo l’Unione Europea continua con il suo vergognoso comportamento complice del macellaio di Damasco. Catherine Ashton, ministro degli esteri europeo, dopo aver bloccato il ritiro degli ambasciatori UE da Damasco (unica lodevole eccezione quella dell’Italia), dimostra ancora una volta il suo amore per i gruppi terroristi e i loro principali sostenitori (Assad ed Ahmadinejad) evitando accuratamente di indispettirli e mettendo paletti su paletti a nuove sanzioni contro la Siria. Addirittura ieri, mentre Assad ordinava ai suoi carri armati di sparare nuovamente sui civili inermi, non trovava di meglio da fare (per finire in prima pagina e prendersi gli elogi dei terroristi) che attaccare Israele per la decisione di costruire nuovi alloggi a Gerusalemme Est. Sulla Siria e sui nuovi massacri nemmeno una parola. E’ incredibile come questa subdola baronessa inglese filo-terrorista continui a rappresentare la politica estera dell’Unione Europea.
Unici a dimostrasi solidali con il popolo siriano sono incredibilmente i libanesi non sciiti che nei gironi scorsi hanno sfidato il potere di Hezbollah e hanno attaccato manifesti di solidarietà con i fratelli siriani nei quali era rappresentato un Bashar al Assad in versione Hitler (il manifesto, nelle sue due versioni lo potete vedere in alto sopra all’articolo). Nel giro di poche ore i miliziani di Hezbollah hanno fatto sparire tutti i manifesti ma ormai era troppo tardi e attraverso il web si erano diffusi in tutto il mondo arabo tanto che sono apparsi persino sui muri del Cairo e di altre città arabe. Il manifesto è opera di un attivista siriano chiamato “il Drago” che abita a Beirut ma che ha operato anche in Egitto dove nei giorni della rivolta contro Mubarak è stato artefice di diverse caricature apparsi sui muri del Cairo.
Secondo Protocollo Israel